domenica 21 settembre 2014

Referendum in Scozia.



COMUNICATO STAMPA

Referendum in Scozia.

Il Presidente Nazionale di Italia Reale - Stella e Corona Avv. Massimo Mallucci ha rilasciato la seguente dichiarazione, a seguito dei risultati referendari scozzesi:

Gli indipendentisti hanno perso.  Il Regno è unito, pur nelle sue differenziazioni territoriali, derivanti da cultura e storie, a volte diverse.
Riteniamo che l'istituzione monarchica non fosse in discussione.  Era in discussione l'identità della nazione. Pensiamo, pertanto che abbiano perso, soprattutto, i marpioni della grossa finanza internazionale, feroci assertori della repubblica universale che accumulano ricchezze per pochi e distribuiscono miseria per molti.


L'Europa dell'euro è stata, in effetti, sconfitta. Riteniamo che la vera protagonista di queste elezioni sia stata la Regina Elisabetta che ha pronunciato pochissime parole, ben consapevole del ruolo della Corona che la pone al di sopra delle parti.
Riteniamo, però, che quel "pensateci bene" abbia determinato un'attenzione maggiore su quelli che sarebbero stati gli esiti referendari, se avesse prevalso l'indipendenza.
L'immagine della Regina è rimasta impeccabile.  Una Sovrana che ha garantito pace, libertà e prosperità al suo Regno, compresa la Scozia, non poteva comportarsi diversamente.
Il ruolo della monarchia emerge più chiaro che mai: garante delle libertà di tutti e dell'identità della patria, contro un sistema fondato sulle frodi e la corruzione che deve essere bloccato. Si tratta dello stesso Sistema che progetta la DECOMPOSIZIONE DEGLI STATI EUROPEI, per imporre le nuove tirannidi, fondate sulla forza del potere economico di pochi.
Altro elemento che emerge è quello che riguarda una sicurezza che non dovrebbe essere solo britannica ma appartenere a tutti i popoli:  quella di poter decidere sempre il proprio futuro, in modo diretto e personale.
Garanzia, quest'ultima, molto offuscata nell'Italia di oggi.

martedì 16 settembre 2014

Il terremoto di Tuscania - Intitolazione parco cittadino a Umberto II



Il terremoto di Tuscania
Intitolazione parco cittadino a Umberto II

Quel sabato 6 febbraio 1971 alla sera, doveva essere inaugurato il nuovo teatro Rivellino, ma alle ore 19.09 un terremoto colpisce Tuscania (centro di 8 mila abitanti a 23 chilometri da Viterbo).
I morti sono 31, i feriti oltre 100. Il magnitudo ha avuto potenza 4.6 gradi della Scala Richter, 8-9 gradi della Scala Mercalli
Il paese è distrutto, moltissime case sono crollate e quelle che sono rimaste in piedi sono lesionate. Anche l’ospedale civile è venuto giù. Dalla facciata della basilica di San Pietro si è staccato il rosone e all’interno è crollato il catino dell’abside.  


I soccorsi sono difficili. Le strade sono bloccate da grossi massi che si sono staccati dalle montagne e i morti vengono distesi su materassi sporchi di sangue nel foyer del teatro. I corpi sono identificati appuntando con una spilla fogli di quaderno su cui viene scritto il nome con un lapis.
Il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat fece pervenire ai famigliari delle vittime l’espressione del suo più sentito cordoglio, mentre il Re, Sua Maestà Umberto II di Savoia dal Portogallo fece giungere i primissimi soccorsi e aiuti tramite il ministro della Real Casa Falcone Lucifero...


Nel 1994, l'Amministrazione Comunale a testimonianza e ringraziamento per quel gesto, intitolò un parco pubblico a Sua Maestà Umberto II. L'avvenimento, che ebbe (come si può ben comprendere) grande risonanza a livello nazionale si svolse il 25 settembre: fu il primo sito pubblico ad essere intitolato durante l'attuale repubblica a Re Umberto II, quarto Capo dello Stato Italiano.
Ricorre quest'anno il XX anniversario di questo evento, che possiamo definire storico. Per l'occasione, l’Ispettore per il Lazio delle Guardie d'Onore, Dott. Aldo Quadrani rende noto che nella giornata di domenica 21 settembre, si svolgerà:

ore 10.00 ricordo dell’evento con alcuni interventi, deposizione di fiori  e lettura della preghiera dedicata a Umberto II;

ore 11.30 celebrazione S. Messa presso il Duomo;

ore 13.00 conviviale al ristorante Kyathos.

Tutte le Associazioni monarchiche, i simpatizzanti e i cittadini al di sopra di ogni connotazioni politica sono invitate a partecipare.