giovedì 19 novembre 2009

Alessandria : In ricordo di SM il Re Umberto II

Messa in suffragio di Umberto II

Anche quest’anno, il 22 novembre alle ore 18, il Club Reale “Vittorio Amedeo II”, coordinato dal Consigliere comunale alessandrino Carmine Passalacqua, organizza presso la Chiesa di Santa Maria del Carmine di via Guasco, una Santa Messa in memoria del Re d’Italia Umberto II e a suffragio di tutti i Caduti per la Patria. La funzione religiosa è ormai diventata un tradizionale evento alessandrino che vede la partecipazione di molte persone provenienti anche da altre città, non solo piemontesi.

Saranno immancabili le Guardie d’Onore al Pantheon con i loro mantelli, oltre che moltissime Associazioni d’Arma tra cui la Croce Rossa Italiana, l’Associazione Nazionale Carabinieri, l'Associazione Bersaglieri, Marinai d'Italia, le Autorità cittadine, etc…

Una nota folcloristica verrà portata dai gruppi storico calabrese e sardo in costume caratteristico regionale, che tutti gli anni manifesta simbolicamente, con la propria partecipazione, l’attaccamento all’Unità nazionale (della quale fra due anni verrà celebrato il 150° anniversario), unendo idealmente la Penisola.

Alle 17.30 si terrà un rosario pro defunti, seguito dalla Santa Messa alle ore 18.00 in via dei Guasco . Per informazioni: tel./fax 0131 252437

19/11/2009

mercoledì 4 novembre 2009

Sentenza di Strasburgo contro il Crocefisso !

Comunicato del Coordinamento di Biella

Mercoledì - 04.11.2009

Il Coordinamento provinciale dell’Unione Monarchica Italiana di Biella, si dichiara disgustato dalla sentenza di matrice chiaramente atea espressa dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo in data 03.11.2009, tendente a criminalizzare l’esposizione del Crocefisso Cattolico nelle aule scolastiche della nostra Patria, con l’ingiunzione di eliminarlo.

Nella giornata di oggi, 4 novembre 2009, nel 91° anniversario della nostra Vittoria nell’ultima guerra di indipendenza combattuta dal nostro Paese, vogliamo richiamare le forze politiche al Governo oggi, a riappropriarsi della dignità della Nazione, ormai concessa in delega negli ultimi decenni alle lobby di potere economiche dell’Europa, così come ad uscire dalla deriva atea della società multietnica e multiculturale che si vuole sostituire alla nostra cultura latina, ricca d’oltre 25 secoli di storia, per sottili interessi di parte.
L’ Italia al contrario, affondando le radici nella sua plurisecolare tradizione Cristiana ha dato in passato il meglio di se, tanto può dare in futuro non solo ai nuovi italiani autoctoni e non, ma come è sempre stato, a tutto il mondo.

Ci schieriamo quindi contro questa sentenza ed aumenteremo la nostra sorveglianza per scongiurare prese di posizione particolaristiche che immancabili, si presenteranno tra quei “cittadini” ossequiosi nei confronti di questa sentenza, …vergognosa imposizione extra nazionale contraria alle nostre tradizioni e chiaramente contraria al volere della maggioranza della nostra popolazione.

Coordinatore responsabile
Alberto Conterio

martedì 3 novembre 2009

L'UMI di Biella in visita ad Edgardo Sogno

L’UMI di Biella onora un Eroe Nazionale
Edgardo Sogno

Avevamo intuito, che al di fuori dalle date politicamente “utili” all’ipocrisia generale, che ormai caratterizza il nostro Paese, l’Eroe della Resistenza, anticomunista e fedele paladino della Monarchia Sabauda, Edgardo Sogno, Conte Rata del Vallino, fosse dimenticato, ma appunto, ritenevamo fosse un fatto da grandi Media o di opportunismo politico, niente più.
Abbiamo dovuto purtroppo ricrederci !
Per la festa dei Morti, abbiamo voluto recarci venerdì 30 ottobre 2009 al cimitero di Camandona, dove l’ Eroe riposa, per rendere omaggio all’Uomo.
Per l’occasione non ci eravamo preparati. Ci siamo intanto dovuti districare tra le decine di tombe singole o di famiglia che recano in loco il comune nome di “Sogno”. Per fortuna l’area cimiteriale non è grande, ed in qualche minuto, abbiamo rintracciato “Eddy”
Egli è sepolto come abbiamo detto in un piccolo e grazioso cimitero, molto ben tenuto. Trova posto in una bellissima tomba d’epoca, sul fondo del vecchio “campo”.
Questa però, è caratterizzata da uno stato di abbandono pressoché totale.
Erbaccia e fiori secchi denunciano che l’ultima visita da parte di parenti o amici, non è per nulla recente.
Un cancelletto aperto, rugginoso e scricchiolante denuncia uno stato di profondo abbandono della manutenzione della tomba, peraltro confermato dai muschi e dalle erbacce ormai presenti anche sulla struttura.
Alcune lapidi o cornici rotte e pericolanti chiudono il pessimo quadro della situazione.
Il sorvegliante del campo, che vistoci armeggiare si era avvicinato, ha confermato le nostre supposizioni scotendo il capo e ringraziandoci per il poco che eravamo riusciti a fare.
A quanto pare, sono molte le visite di sconosciuti, e patrioti, che vengono in visita all’Eroe (a sentire lo stesso sorvegliante).
Dopo aver tolto qualche filo d’erba secca, risollevato un vaso caduto, e ripulito dalla polvere la lapide marmorea di Eddy, abbiamo appeso ad un decoro della struttura una bandiera italiana che avevamo portato per le emergenze. Non erano fiori, ma siamo sicuri che da lassù Egli ha gradito come se le fossero. Con un poco di emozione, abbiamo poi richiuso il cancelletto è abbiamo salutato restando rigidi sull’attenti il tempo necessario a volare con la mente ai migliori ricordi che avevamo di quest’Uomo.
Il sole era bellissimo, ed i colori del nostro sacro tricolore, davano la giusta nota di allegria a quella povera tomba dimenticata.

Torneremo il prossimo anno, …sapremo organizzarci meglio, …sapremo ricordarti come meriti caro Eddy.

Arrivederci a presto !

30 Ottobre 2009 - UMI Biellla

Albania : Il Ritorno del Re e della Monarchia

Albania
Il Ritorno a casa di un Re


02 novembre 2009

I resti di Re degli Albanesi Zog I ritorneranno in patria ha affermato il Primo Ministro del Albania Sali Berisha. Il progetto di Berisha è più largo di rimpatriare i resti non solo di Zog I ma anche di Madre Tersa, Noli, Mit’hat Frashëri ecc.
Morì in Francia, in un ospedale di Suresnes, il 9 aprile 1961. È sepolto al cimitero parigino di Thiais.
Il trono di Skanderbeg in cui regnava Zog I per volontà di Dio e dei albanesi dal 1928 fino a 7 aprile 1939 in cui su occupato da Vittorio Emanuele III d’Italia.
Zogu si proclamò Re degli Albanesi il 1º settembre 1928 e istituì una monarchia costituzionale, il regno albanese, simile a quella allora presente in Italia. Egli creò una forte polizia, inventò un "saluto zogista" (mano piatta sul cuore con il palmo rivolto in avanti) e sostenne di essere un successore di Gjergj Kastriot Skanderbeg. Zog ammassò monete d’oro e pietre preziose che furono usate per sostenere la prima moneta cartacea d’Albania; le sue spese personali si aggiravano sul 2% del bilancio nazionale. Era praticamente ignorato dagli altri Sovrani europei.
Nell’aprile 1938 il Re Zog sposò la Contessa Géraldine Apponyi de Nagyappony, una cattolica che era metà ungherese e metà americana. Il loro unico figlio, Principe Leka Zogu, nacque il 5 aprile 1939.
Due giorni dopo, il 7 aprile 1939, le truppe italiane entrarono in Albania. L’Albania entrò nell’orbita italiana, pur mantenendo un governo autonomo, e Vittorio Emanuele III assunse il titolo di Re d’Albania. Zog e la sua famiglia si rifugiarono in esilio in Grecia, Turchia, Gran Bretagna, Egitto, negli Stati Uniti ed infine in Francia.

Nel 1997, molto dopo il collasso dell’Unione Sovietica e il crollo del regime comunista in Albania, il figlio di Zog, Leka Zogu (che fin dal 1961 si faceva chiamare Leka I, Re degli Albanesi), ritornò in patria, nonostante la resistenza del governo albanese, guidato da Sali Berisha. Nel 1997 si tenne un referendum sulla restaurazione della monarchia, il 66,7 per cento dei votanti si espresse a favore del governo repubblicano; Leka dichiarò che il voto era stato falsato.
Oggi Berisha ha cambiato le idee sulla famiglia reale albanese e ora alleato numero una dei monarchici albanesi, il ritorno del Re e il restauro della monarchia in Albania.
Nella pagina web del Presidente della Repubblica Bamir Topi e del Governo albanese si riconosce il titolo del "Sua Altezza Reale" a Leka I Re degli Albanesi.
Il ritorno dei valori nazionali sta riportando in Albania i valori europei dopo 50 anni di comunismo Jugoslavo e Russo.

http://www.agoravox.it/Il-Ritorno-a-casa-di-un-Re.html

Nota del Coordinamento UMI di Biella

Meglio tardi che mai. Il disastro albanese, che ha provocato lutti ed emigrazione pesante da quella terra, dopo lo sciagurato voto referendario addomesticato contro il legittimo Re Leka e la Monarchia - come fatto di recente per il voto presidenziale in Iraq per miseri interessi di parte degli Stati Uniti - sembra aver convinto che solo un ritorno ai valori nazionali può accompagnare l’Albania alla completa rinascita. Bene !