ARALDO di Biella - Ottobre 2013
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Redazione ARALDO di Biella
Aggiornamento - 21/04/2020
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lunedì 30 settembre 2013
sabato 28 settembre 2013
Grande Guerra - 100° anniversario dell’Unità d’Italia : Presentazione e premesse
Grande Guerra - 100° anniversario dell’Unità d’Italia : Presentazione e premesse: Presentazione e premesse Questo pezzetto di rete, vuole per prima cosa tenere vivo il ricordo e l’insegnamento di SM Umberto II , c...
venerdì 27 settembre 2013
L’offensiva omosessualista, tappa del processo rivoluzionario
L’offensiva omosessualista, tappa del processo rivoluzionario
Come ubbidendo a un commando centrale, le lobby omosessualiste stanno accelerando ovunque il passo.
Allo
stato attuale, due persone aventi lo stesso sesso possono contrarre
“matrimonio” (le virgolette sono di rigore) nei Paesi Bassi, in Belgio,
in Spagna, in Portogallo, in Canada, in Sudafrica, in Svezia, in
Norvegia, in Danimarca, in Islanda, in Argentina, in Uruguay, in
Messico, in Nuova Zelanda, in Francia, in Inghilterra, in Galles, in
Brasile e in tredici Stati USA. In Israele, in Aruba e nelle Antille
Olandesi pur non essendo ammesso contrarre “matrimoni” tra persone dello
stesso sesso, sono riconosciuti quelli contratti dove ciò è consentito.
In molti altri Paesi sono in essere tipi di unioni civili che, nella
pratica, rendono possibile contrarre un tale “matrimonio”.
Nel
Parlamento italiano è in discussione un disegno di legge sulla
cosiddetta “omofobia”, che vieterebbe qualsiasi forma di discriminazione
per motivi di orientamento sessuale. Se fosse approvato, non sarà più
possibile negare a una coppia dello stesso sesso i benefici legali del
matrimonio. Sembra una valanga inarrestabile. E per chi osi opporvisi, è
in agguato la gogna mediatica. Com’è successo di recente alla
campionessa olimpionica russa Yelena Isinbayeva, massacrata dai media
mondiali per aver osato esprimere la sua opposizione al “matrimonio”
omosessuale.
Più
volte ci siamo occupati del tema. Lo abbiamo fatto con la coscienza che
stiamo di fronte a una delle più ardite sfide dell’immoralità contro la
legge divina e naturale. Lo abbiamo fatto anche perché vediamo
nell’offensiva omosessualista la continuazione del processo
rivoluzionario esposto dal prof. Plinio Corrêa de Oliveira nel suo
capolavoro «Rivoluzione e Contro-Rivoluzione». Lo stesso impegno che ci spingeva alla militanza anticomunista, ci spinge oggi al rifiuto dell’agenda omosessualista.
Il processo rivoluzionario
Plinio Corrêa de Oliveira spiega così la genesi della crisi che affligge il mondo odierno: “L’umanità
è prigioniera di un fascio di errori e di iniquità, che sono cominciati
nella sfera religiosa e culturale con l’umanesimo, il rinascimento e la
pseudo-riforma protestante (1ª Rivoluzione). Tali errori si sono
aggravati con l’illuminismo, il razionalismo, e sono culminati nella
sfera politica con la rivoluzione francese del 1789 (2ª Rivoluzione).
Dal terreno politico sono passati al campo sociale ed economico, nel
secolo XIX, con il socialismo utopistico e con il socialismo cosiddetto
scientifico, ossia il comunismo (3ª Rivoluzione)”.
Così
come il processo rivoluzionario era passato dalla prima tappa alla
seconda e poi alla terza, era logico supporre che sarebbe andato avanti
verso una quarta tappa, ancora più radicale. Infatti, né Marx né nessun
teorico o leader comunista avevano visto nella dittatura del
proletariato la fase finale del processo rivoluzionario. Dagli anni
Cinquanta, Plinio Corrêa de Oliveira scrutava l’orizzonte alla ricerca
di qualche avvisaglia di questa quarta tappa. Le sue riflessioni in
merito sono condensate in un saggio, scritto nel 1976 e intitolato «Rivoluzione e Contro-Rivoluzione. Vent’anni dopo».
Il leader cattolico vi annuncia il crollo del comunismo sovietico e lo
spuntare di una 4ª Rivoluzione, di carattere culturale, morale e
psicologico, mirante a cambiare in profondità le radici stesse
dell’anima umana.
L’essenza della Rivoluzione
La forza motrice della Rivoluzione è l’odio contro le gerarchie stabilite da Dio nell’universo e l’insofferenza per qualsiasi regola morale che abbia la pretesa di opporre un freno agli appetiti scatenati. E due sono le passioni che spirano questo odio: l’orgoglio, tendente all’egualitarismo completo, e la sensualità, tendente alla libertà assoluta.Nel Protestantesimo, l’egualitarismo si manifestò nel campo religioso. L’orgoglio produsse la rivolta contro l’autorità ecclesiastica. La Rivoluzione francese non fu altro che la trasposizione, nell’ambito dello Stato, della Riforma protestante: rivolta contro il re, simmetrica alla rivolta contro il Papa. La rivoluzione comunista si scagliò contro l’ultima disuguaglianza rimasta in piedi, cioè quella economica.
Già dagli anni Trenta, però, pensatori comunisti cominciarono a guardare oltre la dittatura del proletariato, abbozzando i lineamenti di ciò che sarebbe stato il post-comunismo. Venne così formandosi l’idea della rivoluzione culturale.
Una rivoluzione psicologica, morale e culturale
Una prima novità di questa rivoluzione è rappresentata dal suo campo d’azione. Oltre alle riforme strutturali, persegue una riforma molto più profonda e fondamentale: quella dell’uomo stesso. Dopo aver cancellato le gerarchie in campo ecclesiastico, socio-politico ed economico, si vuole cancellare anche quella in interiore homini, cioè quella gerarchia in virtù della quale la Fede illumina la ragione e questa guida la volontà, che a sua volta domina la sensibilità. Il fulcro della Rivoluzione passa dall’ambito esterno a quello interno, psicologico e morale.La rivoluzione culturale contesta radicalmente e allo stesso tempo tutte le forme di autorità legale o morale, in ogni campo e in ogni forma. Questa disintegrazione del sistema non si realizza con le vecchie strategie comuniste, ma con una rivoluzione che propugna una radicale liberazione degli istinti contro gli interiori freni inibitori imposti da secoli di cultura e di civiltà, che sanciscono il dominio dell’intelligenza e della volontà sulle passioni. Perciò una delle sue principali rivendicazioni è proprio la libertà sessuale illimitata. Per sua stessa natura, questa esplosione passionale tenderà a trascinare nel vortice delle lotte contestatarie tutte le attività e tutti i rapporti umani: nella famiglia, nel lavoro, nella scuola, nell’economia, nella cultura, nella politica e via dicendo.
Un nuovo proletariato
Nella 4ª Rivoluzione, al proletariato marxista si affianca una sorta di nuovo, variegato “proletariato” socio-culturale, composto da quelle categorie che, indipendentemente della loro situazione economica o sociale, si ritengono in qualche forma discriminate da fattori di un qualunque tipo: morali, culturali, psicologici, razziali e via dicendo. Così le femministe si sentiranno discriminate dalla “cultura maschilista”; gli omosessuali dalla morale cristiana; gli immigrati dalla “xenofobia”; le persone di colore dal “razzismo” e così via.Secondo il nuovo copione, ogni categoria di emarginati dovrà scrollarsi di dosso i fattori di oppressione che concretamente gravano su di essa, ponendosi alla testa, ognuna nel suo campo, di una lotta liberatrice. Per la naturale sinergia fra tutte queste “liberazioni”, avremo quindi la rivoluzione totale.
Una rivoluzione ludica
Cambiano pure le modalità. Mentre il comunismo propugnava lo scontro sociale e politico, la rivoluzione culturale intende avanzare in modo “ludico”, cioè allegro e spensierato. Non si fanno più barricate, scioperi e sparatorie. Si organizzano Gay Pride e happening carnevaleschi.Il carattere festoso delle manifestazioni omosessualiste, però, non ci deve far dimenticare la loro essenza, radicalmente immorale e rivoluzionaria, cioè in rivolta contro la legge divina e naturale, e tendente alla distruzione di qualsiasi ordine fondato su di essa.
http://www.atfp.it/2013/110-ottobre-2013/869-loffensiva-omosessualista.html
giovedì 26 settembre 2013
Opinioni Monarchiche: Breve riflessione sull’attuale Costituzione e sull...
Opinioni Monarchiche: Breve riflessione sull’attuale Costituzione e sull...: Breve riflessione sull’attuale Costituzione e sulla Democrazia. Qualche tempo fa lessi un articolo che, parlando dell’imbarbariment...
mercoledì 4 settembre 2013
Chi preferisce leggi islamiche vada da un’altra parte
Putin: “In Russia leggi russe. Chi preferisce leggi
islamiche vada da un’altra parte”
della Redazione Online
2 settembre 2013
Vladimir Putin: “Chi non vuole parlare russo e rispettare
leggi russe può tranquillamente andarsene da qualche altra parte. La Russia non
ha bisogno di queste minoranze e non abbiamo intenzione di cambiare le nostre
leggi per loro”
Vladimir Putin, il presidente russo, ha indirizzato alla
Duma (il Parlamento russo) un discorso riguardante le tensioni registrate di
recente con alcune minoranze:
“In Russia vivono i russi. Qualsiasi minoranza, di qualsiasi
origine, se vuole vivere in Russia, per lavorare e mangiare in Russia, dovrebbe
parlare russo, e dovrebbe rispettare le leggi russe. Se preferiscono la legge
della Sharia, allora noi li consigliamo di andarsene in quei Paesi dove questa
è la legge dello Stato. La Russia non ha bisogno di minoranze. Le minoranze
hanno bisogno della Russia, e noi non concederemo loro privilegi speciali, o
provare a cambiare le nostre leggi per soddisfare i loro desideri: non importa
quanto forte urleranno ‘discriminazione’.
Noi apprendiamo dai suicidi di America, Inghilterra, Olanda
e Francia, se vogliamo sopravvivere come nazione. Gli usi e le tradizioni russe
non sono compatibili con la mancanza di cultura o i modi primitivi della
maggior parte delle minoranze.
Quando questo onorevole corpo legislativo pensa di creare
nuove leggi, dovrebbe avere in mente prima l’interesse nazionale, osservando
che le minoranze non sono russi”.
I politici della Duma hanno tributato a Putin una standing
ovation di cinque minuti!
Tratto da : www.imolaoggi.it/
martedì 3 settembre 2013
Opinioni Monarchiche: Primavere arabe e autunno occidentale
Opinioni Monarchiche: Primavere arabe e autunno occidentale: Primavere arabe e autunno occidentale Non sono stato tra quelli che accolsero con entusiasmo e speranza (e superficialità aggiungo)...
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