Democrazia e informazione
Un popolo cieco e sordo può essere sovrano e dirsi
libero?
Sempre più spesso mi interrogo sul significato che può
ancora avere oggi la parola Democrazia, conscio che negli anni, abbia perso
gran parte del suo valore pratico. Il dubbio poi che buona parte dei
cittadini - che dovrebbero dare forza alla Democrazia stessa - non si rendano
conto di essere «pedine» di un sistema che si fa beffa della sovranità popolare
in nome di vari interessi, è ormai fondatissimo.
Questa situazione è ormai diventata un problema serio,
perché quando si pronuncia la parola «Democrazia», immediatamente siamo portati
a credere di trovarci in una situazione di sovranità popolare. E’ diventato un
riflesso condizionato, una condizione dovuta, un diritto acquisito, come
mordere un bignè alla panna. Sappiamo ancora prima di farlo che proveremo la
sensazione di dolce. Sempre più spesso però abbiamo evidenza di assaporare un
retrogusto amaro… che si sente e non si sente. Dipende dalla nostra
sensibilità.
Il «retrogusto» di cui parlo, è chiaramente quella verità
che il cittadino nel suo intimo conosce,
cioè di non contare nulla nei confronti delle scelte politiche. Dopo le
elezioni si dice che le scelte importanti vengono fatte nostro malgrado senza
tenere in minimo conto la nostra opinione.
Purtroppo anche questa sensazione è fortemente falsata da
un altro errore di valutazione: la vera causa del problema, credetemi, viene
astutamente e accuratamente occultata alla gente.
Faccio una domanda provocatoria: è peggio sapere che il
proprio voto conta poco, oppure sapere che il proprio voto è stato
diabolicamente guidato verso un obiettivo prestabilito?
Personalmente credo che la seconda ipotesi sia
enormemente più grave e pericolosa per la libertà delle persone. Non ho quindi
dubbi in proposito: oggi questa è la situazione, e la parola «Democrazia» in
se, è a tutti gli effetti una parola vuota!
Perché? Perché la Democrazia è un germoglio che può
crescere e svilupparsi solo su di un terreno fertile. Non è quindi vero che è
sufficiente importare «la Democrazia» per ottenere in seguito il terreno
fertile su cui sviluppare la società. E' esattamente il contrario semmai: se
noi instauriamo la Democrazia senza prima aver bonificato il terreno, questa
avvizzirà come un germoglio gettato tra le sabbie del deserto, oppure crescerà
storta. In tutti i casi ci troveremmo a dover fronteggiare caos, soprusi e
prepotenze, che falseranno fino ad azzerare il valore di partenza della stessa
Democrazia.
Nelle Democrazie occidentali in genere... l'opinione
pubblica ingannata da una stampa organizzata nella divulgazione di «verità»
accomodate secondo interesse, è tratta in inganno e guidata verso scelte per lo
più dannose per la società stessa.
Non si spiegano in altro modo, follie come le guerre in
nome della stessa Democrazia, i regimi di sanzione verso altri Paesi,
l’istituzione della moneta unica europea, la creazione di entità
soprannazionali non elette, le tassazioni selvagge per annientare il ceto medio,
l’abolizione di diritti che hanno fatto grandi i nostri Paesi in nome
dell’equità con chi non possiede nulla, gli accordi commerciali truccati e a
senso unico in favore degli interessi delle multinazionali come il TTIP ecc.
ecc.
Come può un popolo così ingannato dirsi ancora libero e
sovrano? Allo stesso tempo, nel caso il popolo intuisse l’inganno, verso chi
potrà rivalersi e chiedere giustizia? Come si fa ad abbattere un regime
costruito di specchi e inganni da prestigiatori che non si può agguantare?
La bravura di questa regia superiore, sta nel fatto che è
diventata e resta invisibile alle masse. Il cittadino del futuro, è andato
formandosi in questi ultimi decenni partendo poco a poco. Piccoli obiettivi
anche separati tra loro, tutti a raggiungere l’obiettivo: un programma
complessivo estremamente preciso:
-
ripulire i testi di storia riducendoli a fogli
bianchi
-
denigrare il passato che non si conosce più
-
controllare l’informazione e quindi l’opinione
pubblica
-
ghettizzare chi non utilizza gli argomenti del
pensiero unico imposto
-
colpevolizzare il popolo per poterlo impoverire
senza che si lamenti, anzi, tutti siamo convinti ormai d’essere stati in
passato degli spendaccioni
-
accendere il televisore spegnendo
contemporaneamente il cervello
-
organizzare il dissenso, indirizzandolo verso
falsi obiettivi
Questo il quadro complessivo della situazione. Un tempo
gli schiavi avevano cognizione d’esserlo, ora i cittadini nonostante siano
schiavi, sono convinti in maggioranza d’essere liberi! Di fronte a ciò, parlare
di Democrazia è solo un esercizio di ipocrisia, una farsa comica!
Alberto
Conterio - 16.02.2015