venerdì 30 settembre 2011

L’ARALDO di Biella

L’ARALDO di Biella – Numero di Ottobre 2011



Ecco a Voi, il nuovo numero de “L’ARALDO di Biella” 

Numerosi i punti di riflessione anche questo mese 
Segnaliamo i seguenti articoli, che riteniamo attuali e di grosso interesse :

Ultimo minuto…
Ultima risoluzione del Parlamento UE
Pagina 14

Politica
Dignità Nazionale : Ce la facciamo da soli
Pagina 5

Dal Vaticano
Discorso del Papa al Bundestag
Pagina 7

Storia e tradizioni
Movimento monarchico irpino nel dopoguerra
Pagina 10

Dalla Redazione
Monarchici italiani : Le basi dell’unità
Pagina 14

Redazione de “L’ARALDO di Biella” - 30.09.2011


Numero on line : 09.2011 – Ottobre 2011

mercoledì 28 settembre 2011

I MONARCHICI SI ORGANIZZANO: SCENDERE IN CAMPO PER L'ALTERNATIVA.


I MONARCHICI SI ORGANIZZANO:  SCENDERE IN CAMPO PER L'ALTERNATIVA.

Alleanza Monarchica, come dichiarato dal Segretario Nazionale Avv. Massimo Mallucci, sostiene il progetto, in atto, di unità politica dei monarchici e offre il simbolo di "Stella e Corona"  quale emblema del costituendo partito. In recente   riunione, svoltasi a Roma, coordinata dal Dott. Gian Piero Covelli, figlio dell'ultimo Segretario Nazionale del PDIUM,  sul tema:  "L'impegno politico dei monarchici italiani", a fronte
della gravissima crisi del sistema che ha istituzionalizzato la corruzione e diffuso l'insicurezza, i monarchici hanno deciso di conseguire, in   tempi brevissimi, l'obiettivo unitario, per rappresentare una forza politica, capace di restituire l'Italia agli Italiani e al popolo la politica, difendere le economie locali, rimettere in discussione un'Europa virtuale, combattere i privilegi di un'oligarchia che chiede sacrifici al popolo, affermando un potere prepotente e inamovibile.  Di  fronte a tutto ciò i monarchici sono  decisi a presentarsi all'attenzione degli italiani,  come forza alternativa.

martedì 27 settembre 2011

Monarchici Italiani : Gettate le fondamenta dell’unità


Monarchici Italiani :
Gettate le fondamenta dell’unità

Sabato 24 settembre, potrebbe essere una data da ricordare. Si sono infatti riuniti a Roma i responsabili dei principali gruppi monarchici italiani, politicamente impegnati : Il Movimento Monarchico Italiano e Alleanza Monarchica, su invito del Dott. Giampiero Covelli (figlio dell’Onorevole Covelli, ultimo Segretario del Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica). Ospiti del Circolo Canottieri Lazio presieduto dal Dott. Boccioni, entusiasta componente del Comitato “L’altro 2 giugno” guidato dal Dott. Angelo Novellino.
Lo scopo dell’incontro, fare la reciproca conoscenza e abbozzare un programma comune di avvicinamento e fusione, per dar vita ad un rinnovato quanto necessario soggetto politico UNITARIO dei monarchici italiani, ha portato ad un positivo accordo di massima su linee guida generali.


“Siamo coscienti che il cammino non sarà ne breve, ne facile, ma siamo altresì tutti sicuri che questo progetto rappresenta una effettiva possibilità, irrinunciabile ed auspicabile in favore dell’Italia e della nostra causa” ha dichiarato Alberto Conterio di ritorno dalla trasferta (accompagnava il Segretario Nazionale di Alleanza Monarchica Avv. Massimo Mallucci) riportando, una impressione più che positiva circa l’impegno e la volontà dichiarata nelle discussioni da parte di tutti i partecipanti.

Auguri quindi !!!

Prossimo appuntamento unitario… il 15 ottobre, per manifestare - sempre a Roma - contro la CASTA politica repubblicana assieme alle altre forze di opposizione.
In quell’occasione, sarà ancora il Comitato “L’altro 2 Giugno” a coordinare il gruppo monarchico unitario, che porteranno in piazza aria nuova e le bandiere del Regno !

Ufficio Stampa - Biella

domenica 18 settembre 2011

Da Bossi a Di Pietro


Da Bossi a Di Pietro

di Gino Di Tizio
18 settembre 2011  

Peppino Tagliente, consigliere regionale e personaggio politico di primo piano in Abruzzo, ha scritto su Facebook: “Ho appreso oggi che il figlio di Di Pietro (noto anche per essere incappato in una vicenda mai chiarita del tutto) si candiderà alle elezioni regionali del Molise nel partito di suo padre.

Lo stesso che aveva avuto da ridire sulla candidatura del figlio di Bossi, il famoso Trota.

Se penso che i nostri ex sovrani dicevano che “in casa Savoia si regna uno alla volta”, mi vien voglia di diventare monarchico”.

Facile leggere questo “pensiero” che Tagliente ha affidato al popolo di Facebook come una provocazione, ma crediamo che l’argomento posto sia invece degno di aprire una ampia riflessione che finisce con l’investire l’attuale stato della nostra politica e il livello della nostra vita democratica.


Che in questo paese i rapporti familiari siano in primissimo piano in ogni occasione è fatto notorio.

Non fu Leo Longanesi a suggerire come motto dell’italica gente “ho famiglia”? D’altra parte capita quasi sempre che il figlio del medico faccia il medico, quello del notaio faccia il notaio e via dicendo, per arrivare anche ai giornalisti.

Diverso però è quanto questa successione arriva per strade non dritte, sotto la spinta di abusi e prevaricazioni dei diritti e dei meriti degli altri.

Vedi ad esempio le cattedre universitarie che passano da padre in figlio, o coinvolgono parenti e affini, quando non si tratta di amanti.

Non diciamo niente di nuovo portando questi argomenti.

Ma in politica?

In politica, almeno nella nostra democrazia, quando non si tratta di nomine, ma di elezioni vere, le cose sono un po’ diverse.

Certo c’è qualche problema etico nel capo di un partito che piazza in prima fila in una competizione elettorale il proprio rampollo, ma alla fine la decisione la devono prendere gli elettori, se si tratta di elezioni dove esiste il voto di preferenza. Imperdonabile quando figli, mogli e parenti vengono messi nelle liste bloccate per accedere in Parlamento.

In quelle occasioni i partiti giocano sporco e sono certamente censurabili quando propongo scelte per qualche motivo indecenti.

Se il figlio di Bossi ha ricevuto tanti consensi che l’hanno fatto eleggere, o se molti ne riceverà a suo tempo il figlio di Di Pietro, se scandalo si vuole fare bisogna tirare in ballo i cittadini elettori per l’uso che fanno del proprio voto.

Ciò che non è tollerabile, e qui la provocazione di Peppino Tagliente fa centro, è certe posizioni moralistiche che vengono assunte in queste circostanze dei protagonisti dell’andazzo politico.

Se si è criticato Renzo Bossi, come si può ora battere le mani a Cristiano Di Pietro?

Ultima considerazione: essere figlio di non è un peccato, lo diventa se poi resta quell’unico “merito” a sostenere il castello che si forma. L’Italia è piena, anche in Parlamento, di figli di, di moglie di, di padre di, che vivono di luce, se di luce si può parlare, riflessa, senza aver mostrato mai la capacità di portare qualcosa di valido alla causa, che è quella di gestire un paese difficile come il nostro. Questa situazione andrebbe cambiata, per evitare che la gente possa rimpiangere, come ha fatto Tagliente, la monarchia e per ridare un po’ di significato alla parola “meritocrazia”.

Tratto da : www.ilprimato.eu

giovedì 8 settembre 2011

Nota di S.A.R. IL PRINCIPE VITTORIO EMANUELE

NOTA DI
S.A.R. IL PRINCIPE VITTORIO EMANUELE
IN MERITO AGLI ARTICOLI PUBBLICATI SUL QUOTIDIANO “IL GIORNALE”

Ginevra, 6 settembre 2011

Ho letto con profonda perplessità alcuni articoli pubblicati in questi ultimi giorni sul quotidiano “Il Giornale” su mia madre, la Regina Maria José e se ho ritenuto opportuno non intervenire fino a questo momento è perché credo che certo modo di fare giornalismo si commenti da solo, non volendo in alcun modo legare il nome di Casa Savoia e della sua millenaria storia ad una bizzarra novità: spacciare per storiografia una serie di calunniose dichiarazioni.


Sollecitato ad esprimermi, lo faccio solo per cercare di chiudere una volta per tutte questa sterile gazzarra.
Come figlio, sono estremamente disgustato per ciò che è stato scritto, perché non esiste persona che abbia più avversato il fascismo, le sue dottrine ed i suoi gerarchi di mia madre, che si circondò sin dall’inizio del suo matrimonio di intellettuali e politici antifascisti, sfidando più volte le ire del Regime che la faceva costantemente spiare e sorvegliare. I continui e prolungati incontri che ebbe con Mons. Montini, il futuro Papa Paolo VI durante il periodo della guerra, contribuirono non poco ad accelerare la caduta di Mussolini e la sua stessa presenza a fianco delle truppe partigiane in Valle d’Aosta è ricordata ancora oggi con commozione da quanti l’hanno incontrata durante quei tragici anni. Mia madre è stata per tutta la vita una donna estremamente convinta delle sue idee, che diventavano sempre un tutt’uno con il sentimento più profondo.
Evidentemente la macchina del fango che spesso ha colpito e continua a colpire i morti dimentica questo, come il suo impegno all’interno della Croce Rossa nel soccorso ai nostri feriti e tralascia anche il giudizio di uno degli intellettuali più vicini a mia madre, Benedetto Croce, che curando la
prefazione alla sua Storia delle Origini di Casa Savoia, scritta in esilio, ne parlò come un’autentica patriota, fiera nemica di ogni ideologia totalitaria e di ogni compromesso con il Regime fascista.
Trovo altrettanto disgustoso il fatto che si tenti di utilizzare per questo singolare modo di fare giornalismo una presunta testimonianza di Romano Mussolini, non si sa confidata a chi e quando, oggi impossibilitato ad intervenire sulla stessa vicenda perché scomparso. Basta mettere a confronto i contenuti della dichiarazione, che i lettori peraltro non hanno potuto leggere nella sua interezza, con la validissima fonte di informazioni che è il diario del Conte Galeazzo Ciano, per avere una chiara conferma: ciò che è stato scritto si commenta da solo perché del tutto privo di qualsiasi fondamento.
Ciò che più mi consola, è che nell’anno delle celebrazioni per il 150°, ho potuto leggere nuovi saggi storici di ben altro tenore e valore, che ben si differenziano da questo metodo di falsare la verità storica.

Vittorio Emanuele