giovedì 29 settembre 2016

NO ! NO ! NO ! NO !



COMUNICATO STAMPA

DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE DI ITALIA REALE AVV. MASSIMO MALLUCCI, SULL'IMMINENTE REFERENDUM. 


NO !   NO !   NO !   NO !

Il Referendum di Renzi  non interessa la maggioranza degli Italiani e  non può essere considerato "seriamente".  I quesiti dovrebbero essere importanti per la rifondazione dello Stato, toccando argomenti come il bicameralismo, gli Istituti di iniziativa popolare, un diverso iter legislativo delle leggi, le competenze tra Stato e Regioni, composizione e compiti del nuovo Senato, il sistema elettorale. Ebbene, tutto ciò non può costituire il frutto di compromessi
politici, tra l'altro portati avanti da parlamentari non più legittimati, ma doveva essere l'occasione per far scaturire un serio confronto, all'interno di una ASSEMBLEA COSTITUENTE, eletta dal popolo , con ampio sistema proporzionale.  Noi Monarchici abbiamo sostenuto fortemente la necessità di una "Costituente" , senza avere riscontro né a destra, né a sinistra, né al centro.  A nessuno interessano veramente le riforme ma solo ed unicamente le poltrone ed il potere. Renzi vuole diminuire i costi della politica , dimezzando i parlamentari . SAREBBE MEGLIO CHE DIMEZZASSE I PRIVILEGI E LE INDENNITA'. Il fatto è che, in ogni regime, si controllano meglio i politici, se sono in numero minore. Chi è "fuori dal coro" sarà ridotto al silenzio. Pensiero unico e ubbidienza saranno più facili da imporre. Nel quotidiano contrapporsi di proposte e controproposte, non possiamo non definire il referendum una vera e propria avventura con incognite che ci renderanno la vita più difficile. Certo che le demagogiche allusioni alle Unioni civili, alla droga libera, all'eutanasia distolgono l'attenzione sui veri problemi. Il nostro sistema politico è quello più caro tra i Paesi che aderiscono alla Nato. La Camera ci costa un miliardo di euro l'anno ed un milione e mezzo di euro sono stati spesi soltanto per telefono e internet. Non serve dimezzare il numero degli eletti ma servirebbe, ad esempio, eliminare le Regioni, per ripristinare il ruolo delle Province, accorpandone sino ad un massimo di tre. Sono proposte che abbiamo inviato anche ai partiti del cosiddetto centrodestra, senza ottenere risposta, né essere invitati a partecipare ad assemblee e dibattiti. D'altra parte, ormai è chiaro, che il centrodestra vuole eliminare differenze di pensiero ed arrivare alle elezioni con una sola lista. Toti, dopo i pessimi esempi di governo in Liguria, ha già costituito il suo gruppetto insieme a Maroni e Luca Zaia. Berlusconi promuove questa idea che sarebbe catastrofica. Molti ricorderanno questa battaglia politico-ideologica, fortemente voluta da un gruppo di potere del primo dopoguerra, denominato "quelli della Banca commerciale" e legato alla massoneria universale. Questo gruppo, ben sostenuto dai Servizi segreti statunitensi, ha sempre puntato ad importare in Italia un sistema denominato, in modo arrogante, "bipartitismo perfetto", per far alternare al Governo due partiti, appena distinguibili che non mettano mai in discussione, né possano turbare gli affari del potere economico, predominante sulla politica e riservato ad una oligarchia finanziaria per pochi. Se questo è il Centrodestra non sappiamo cosa possa essere meglio. Italia Reale dovrebbe, comunque, partecipare a comitati per il "NO", soltanto quando ufficialmente invitata come partito politico, con le nostre identità. In mancanza di tali circostanze vi è sempre la possibilità di andare a votare e di annullare le schede, facendo, così, diminuire il quoziente sia di chi vince sia di chi perde. Indubbiamente, "le ragioni del No" sembrano essere più vicine al nostro modo di pensare ma non illudiamoci e non fidiamoci di "stelle galeotte".