COMUNICATO STAMPA
DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE DI ITALIA REALE AVV.
MASSIMO MALLUCCI, SULL'IMMINENTE REFERENDUM.
NO ! NO ! NO !
NO !
Il Referendum di Renzi
non interessa la maggioranza degli Italiani e non può essere considerato "seriamente". I quesiti dovrebbero essere importanti per la
rifondazione dello Stato, toccando argomenti come il bicameralismo, gli
Istituti di iniziativa popolare, un diverso iter legislativo delle leggi, le
competenze tra Stato e Regioni, composizione e compiti del nuovo Senato, il
sistema elettorale. Ebbene, tutto ciò non può costituire il frutto di
compromessi
politici, tra l'altro portati avanti da parlamentari non più
legittimati, ma doveva essere l'occasione per far scaturire un serio confronto,
all'interno di una ASSEMBLEA COSTITUENTE, eletta dal popolo , con ampio sistema
proporzionale. Noi Monarchici abbiamo
sostenuto fortemente la necessità di una "Costituente" , senza avere
riscontro né a destra, né a sinistra, né al centro. A nessuno interessano veramente le riforme ma
solo ed unicamente le poltrone ed il potere. Renzi vuole diminuire i costi
della politica , dimezzando i parlamentari . SAREBBE MEGLIO CHE DIMEZZASSE I
PRIVILEGI E LE INDENNITA'. Il fatto è che, in ogni regime, si controllano
meglio i politici, se sono in numero minore. Chi è "fuori dal coro"
sarà ridotto al silenzio. Pensiero unico e ubbidienza saranno più facili da
imporre. Nel quotidiano contrapporsi di proposte e controproposte, non possiamo
non definire il referendum una vera e propria avventura con incognite che ci
renderanno la vita più difficile. Certo che le demagogiche allusioni alle
Unioni civili, alla droga libera, all'eutanasia distolgono l'attenzione sui
veri problemi. Il nostro sistema politico è quello più caro tra i Paesi che
aderiscono alla Nato. La Camera ci costa un miliardo di euro l'anno ed un
milione e mezzo di euro sono stati spesi soltanto per telefono e internet. Non
serve dimezzare il numero degli eletti ma servirebbe, ad esempio, eliminare le
Regioni, per ripristinare il ruolo delle Province, accorpandone sino ad un
massimo di tre. Sono proposte che abbiamo inviato anche ai partiti del
cosiddetto centrodestra, senza ottenere risposta, né essere invitati a
partecipare ad assemblee e dibattiti. D'altra parte, ormai è chiaro, che il
centrodestra vuole eliminare differenze di pensiero ed arrivare alle elezioni
con una sola lista. Toti, dopo i pessimi esempi di governo in Liguria, ha già
costituito il suo gruppetto insieme a Maroni e Luca Zaia. Berlusconi promuove
questa idea che sarebbe catastrofica. Molti ricorderanno questa battaglia
politico-ideologica, fortemente voluta da un gruppo di potere del primo
dopoguerra, denominato "quelli della Banca commerciale" e legato alla
massoneria universale. Questo gruppo, ben sostenuto dai Servizi segreti
statunitensi, ha sempre puntato ad importare in Italia un sistema denominato,
in modo arrogante, "bipartitismo perfetto", per far alternare al
Governo due partiti, appena distinguibili che non mettano mai in discussione,
né possano turbare gli affari del potere economico, predominante sulla politica
e riservato ad una oligarchia finanziaria per pochi. Se questo è il
Centrodestra non sappiamo cosa possa essere meglio. Italia Reale dovrebbe,
comunque, partecipare a comitati per il "NO", soltanto quando
ufficialmente invitata come partito politico, con le nostre identità. In
mancanza di tali circostanze vi è sempre la possibilità di andare a votare e di
annullare le schede, facendo, così, diminuire il quoziente sia di chi vince sia
di chi perde. Indubbiamente, "le ragioni del No" sembrano essere più
vicine al nostro modo di pensare ma non illudiamoci e non fidiamoci di
"stelle galeotte".