mercoledì 27 febbraio 2013

Comunicato Stampa

Comunicato Stampa
  
Il Presidente Nazionale di ITALIA REALE-STELLA E CORONA, Avv.Massimo Mallucci,in occasione della conferenza stampa,svoltasi a Genova in data 27 febbraio,ha così commentato,intervenendo per i monarchici,i risultati delle recenti elezioni politiche:


" Un sistema asfittico, senza piu' prospettive e nulla da dire al popolo italiano, ci ha fatto calare "dall'Alto" un governo non votato da nessuno ma con ministri esterni che hanno sommato costi e spese a quelle del parlamento. Ha indetto elezioni anticipate,senza una preventiva riforma elettorale, capace di restituire al popolo la libertà di scelta,annullata dalle "liste bloccate", con gli eletti già decisi dal potere politico. Hanno discusso solo sul"premio di maggioranza" e non sulla sovranità del popolo, di cui le oligarchie si sono appropriate. Il risultato è stato un aumento della diserzione delle urne. Se sommiamo gli astenuti alle shede bianche e nulle, circa il 30% degli Italiani non ha votato. Si è venuta a creare UNA "DEMOCRAZIA SENZA POPOLO".
Una strategia,inoltre, costruita dai centri del potere politico ed economico europeo,ha convogliato una pericolosa protesta verso "canali" istituzionali,servendosi di un inconsapevole Grillo e di disorientati "grillini":il sistema è salvo, respira ancora. Il Paese è ingovernabile. I monarchici di Stella e Corona invocano una ASSEMBLEA COSTITUENTE, il ripensamento di questa europa che umilia il lavoro della gente, assicurano la propria presenza alle elezioni che si terranno a Roma e continueranno  lo sforzo di ristrutturazione del Partito, su tutto il territorio Nazionale. Non escludono il ricorso alla Corte internazionale dei diritti dell'uomo, se non verrà al piu' presto garantito il pieno diritto di scelta in sede elettorale."

martedì 12 febbraio 2013

La rinuncia al Soglio



La rinuncia al Soglio
Il Papa Benedetto XVI rinuncia al Soglio per il bene della Chiesa Cattolica e dello stesso Cristianesimo

11 febbraio 2013

«Cari fratelli, vi ringrazio per l'amore....»

Il Papa ha annunciato oggi la sua rinuncia al ministero petrino.

Questa la sua dichiarazione stamani durante il Concistoro per tre canonizzazioni:



Carissimi Fratelli,

vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando.



Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato.



Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice.



Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice.



Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio.



Benedetto XVI"


Con queste poche parole, il Santo Padre Benedetto XVI ha voluto entrare nella Storia con un atto di fede, di coraggio, di umiltà anche.
Rimpiangeremo questo Papa gentile ed allo stesso tempo forte, che ha avuto il coraggio di rivendicare il primato dell’Occidente e della Chiesa, rinvigorendo la Fede con la forza della Ragione.
Il cammino è intrapreso, e il Signore ci protegga da ogni tentativo di tornare al buonismo permissivo dei suoi predecessori che di fatto hanno consegnato il Cattolicesimo e la Chiesa al cinismo, e al relativismo devastante, che ha infettato il senso i valori ed i luoghi comuni del proprio Popolo. Cinismo e relativismo sempre crescente nell’Umanità, specie nella società occidentale d’oggi, che “bilanciano” (in negativo) il fondamentalismo non Cristiano delle religioni dell’odio e della prevaricazione.
Rimpiangeremo certo la sua bontà d’animo, le sue conoscenze e la sua straordinaria intelligenza, che ne hanno fatto un Pontefice responsabile. Postosi alla testa e non in coda al suo gregge, ha saputo indicare chiaramente la strada che porta alla luce della Verità, anche quando ci si poteva aspettare le più vibranti critiche.
Questa sua volontà di rinuncia, gesto apparentemente incomprensibile, nasconde invece la conoscenza profonda del cammino degli uomini e del mondo. Un cammino parallelo certo, ma disgiunto nei tempi e nei modi loro propri. Una rinuncia quindi, finalizzata ad allungare lo sforzo intrapreso, nella speranza (affidata allo Spirito Santo) di un nuovo vigoroso Pontefice, utile al annullare l’inevitabile rallentamento dovuto alla stanchezza fisica dell’uomo Ratzinger, proprio mentre le grandi sfide dell’evo moderno richiedono ogni giorno, nuovo e più valente vigore. Un cammino intrapreso dal Papa polacco, purtroppo rallentato nei suoi anni di malattia e proseguito con energie e rigore da Benedetto XVI verso un Cattolicesimo più forte nelle sue certezze di Fede e nei suoi valori millenari. Un Papa questo, lungimirante, proprio perché conscio delle sue limitazioni di uomo. Considerato “conservatore”, ha saputo invece liberare la Chiesa dal peso di talune brutte pieghe che la rendevano troppo uguale alla decadente società moderna, che la stessa Chiesa è chiamata a guidare.
Questo straordinario atto d’amore della rinuncia, ne siamo certi, farà di Benedetto XVI uno dei più grandi Pontefici della storia millenaria del Cattolicesimo.

Alberto Conterio