lunedì 16 febbraio 2015

Democrazia e informazione



Democrazia e informazione
Un popolo cieco e sordo può essere sovrano e dirsi libero?

Sempre più spesso mi interrogo sul significato che può ancora avere oggi la parola Democrazia, conscio che negli anni, abbia perso gran parte del suo valore pratico. Il dubbio poi che buona parte dei cittadini - che dovrebbero dare forza alla Democrazia stessa - non si rendano conto di essere «pedine» di un sistema che si fa beffa della sovranità popolare in nome di vari interessi, è ormai fondatissimo.
Questa situazione è ormai diventata un problema serio, perché quando si pronuncia la parola «Democrazia», immediatamente siamo portati a credere di trovarci in una situazione di sovranità popolare. E’ diventato un riflesso condizionato, una condizione dovuta, un diritto acquisito, come mordere un bignè alla panna. Sappiamo ancora prima di farlo che proveremo la sensazione di dolce. Sempre più spesso però abbiamo evidenza di assaporare un retrogusto amaro… che si sente e non si sente. Dipende dalla nostra sensibilità.


Il «retrogusto» di cui parlo, è chiaramente quella verità che il cittadino nel suo intimo conosce,  cioè di non contare nulla nei confronti delle scelte politiche. Dopo le elezioni si dice che le scelte importanti vengono fatte nostro malgrado senza tenere in minimo conto la nostra opinione.
Purtroppo anche questa sensazione è fortemente falsata da un altro errore di valutazione: la vera causa del problema, credetemi, viene astutamente e accuratamente occultata alla gente.

Faccio una domanda provocatoria: è peggio sapere che il proprio voto conta poco, oppure sapere che il proprio voto è stato diabolicamente guidato verso un obiettivo prestabilito?
Personalmente credo che la seconda ipotesi sia enormemente più grave e pericolosa per la libertà delle persone. Non ho quindi dubbi in proposito: oggi questa è la situazione, e la parola «Democrazia» in se, è a tutti gli effetti una parola vuota!

Perché? Perché la Democrazia è un germoglio che può crescere e svilupparsi solo su di un terreno fertile. Non è quindi vero che è sufficiente importare «la Democrazia» per ottenere in seguito il terreno fertile su cui sviluppare la società. E' esattamente il contrario semmai: se noi instauriamo la Democrazia senza prima aver bonificato il terreno, questa avvizzirà come un germoglio gettato tra le sabbie del deserto, oppure crescerà storta. In tutti i casi ci troveremmo a dover fronteggiare caos, soprusi e prepotenze, che falseranno fino ad azzerare il valore di partenza della stessa Democrazia.
Nelle Democrazie occidentali in genere... l'opinione pubblica ingannata da una stampa organizzata nella divulgazione di «verità» accomodate secondo interesse, è tratta in inganno e guidata verso scelte per lo più dannose per la società stessa.
Non si spiegano in altro modo, follie come le guerre in nome della stessa Democrazia, i regimi di sanzione verso altri Paesi, l’istituzione della moneta unica europea, la creazione di entità soprannazionali non elette, le tassazioni selvagge per annientare il ceto medio, l’abolizione di diritti che hanno fatto grandi i nostri Paesi in nome dell’equità con chi non possiede nulla, gli accordi commerciali truccati e a senso unico in favore degli interessi delle multinazionali come il TTIP ecc. ecc.
 
Come può un popolo così ingannato dirsi ancora libero e sovrano? Allo stesso tempo, nel caso il popolo intuisse l’inganno, verso chi potrà rivalersi e chiedere giustizia? Come si fa ad abbattere un regime costruito di specchi e inganni da prestigiatori che non si può agguantare?
La bravura di questa regia superiore, sta nel fatto che è diventata e resta invisibile alle masse. Il cittadino del futuro, è andato formandosi in questi ultimi decenni partendo poco a poco. Piccoli obiettivi anche separati tra loro, tutti a raggiungere l’obiettivo: un programma complessivo estremamente preciso:
-          ripulire i testi di storia riducendoli a fogli bianchi
-          denigrare il passato che non si conosce più
-          controllare l’informazione e quindi l’opinione pubblica
-          ghettizzare chi non utilizza gli argomenti del pensiero unico imposto
-         colpevolizzare il popolo per poterlo impoverire senza che si lamenti, anzi, tutti siamo convinti ormai d’essere stati in passato degli spendaccioni
-          accendere il televisore spegnendo contemporaneamente il cervello
-          organizzare il dissenso, indirizzandolo verso falsi obiettivi 

Questo il quadro complessivo della situazione. Un tempo gli schiavi avevano cognizione d’esserlo, ora i cittadini nonostante siano schiavi, sono convinti in maggioranza d’essere liberi! Di fronte a ciò, parlare di Democrazia è solo un esercizio di ipocrisia, una farsa comica!

Alberto Conterio - 16.02.2015