sabato 31 ottobre 2020

Covid-19, un esperimento sociale?

Covid-19, un esperimento sociale?

Quali sono le intenzioni delle istituzioni e quanta pazienza avrà ancora la gente?

 

Tanto per iniziare, come ormai di consueto su ogni canale televisivo o radiofonico, desidero divulgare alcuni dati sul Coronavirus… Secondo l’Istituto Superiore della Sanità ISS, ad oggi, l’età media dei decessi per causa del Covid-19, e di 82 anni, a marzo era di 80 anni, mentre l’età media dei morti per Covid-19 in concomitanza di altre patologie e di 73 anni, a marzo era di 62 anni.

Altro dato importante da tener ben presente, sono i morti sotto ai 50 anni di età: l’1,1% degli ammalati. Costoro però presentano tutti importanti patologie pregresse. A conferma di ciò, da uno studio recentissimamente pubblicato dall’Organizzazione mondiale della Sanità OMS, si evince che la percentuale di letalità di questo virus al di sotto dei 70 anni di età è pari allo 0,05%. Verrebbe da dire, il nulla cosmico insomma!

Aggiungo che l’efficacia dei tamponi, è messa in discussione da molti specialisti sanitari così come non si fa peccato a dubitare dell’onestà dei conteggi effettuati e spacciati nei vari bollettini “di guerra” televisivi. Un dato però,  emerge inequivocabile da tutti questi numeri: il 95% dei soggetti positivi al tampone presentano una carica virale bassissima con scarse possibilità di infettare altre persone, oppure non presentano nessun sintomo e capacità di infettare. Quindi?

Quindi, un quadro in netto contrasto con il terrorismo mediatico  che viene divulgato su scala nazionale da tutti gli organi di stampa “seri”.


Detto questo, occorre scrivere che il DPCM del 24 ottobre ultimo scorso, emanato dall’Avvocato Conte da Palazzo Chigi, è ridicolo.

Andando nello specifico poi, le considerazioni che si possono avere del “nostro” presidente, non sono certo positive, anzi…

Intanto, occorre essere coscienti che, un DPCM è un atto amministrativo che non ha la forza e la legittimità di una Legge, che essendo un atto politico, trae la sua legittimità dal Parlamento composto dai rappresentanti del popolo eletti democraticamente.

Un DPCM invece trae la sua legittimità quando è motivato da un fatto oggettivo incontrovertibile. Scendiamo  nel particolare: Per quanto riguarda Palestre e Piscine ad esempio, il Ministro Spadafora, in data 21 ottobre, dichiarava che, dopo i rigorosi controlli eseguiti dai Nas, non risultano evidenze di focolai di infezione in Palestre e Piscine. Solo quattro giorni dopo però, questi settori venivano discriminati e nuovamente bloccati dal DPCM del 24 ottobre.

Di fatto, ci troviamo quindi di fronte ad un atto amministrativo assolutamente illegittimo, in quanto non motivato da nessun dato oggettivo.

Si può capire che questo esecutivo debba difendersi dalle critiche crescenti che arrivano dalla gente comune, ma non può certo farlo accanendosi contro la gente stessa. Se è vero che il contagio è in aumento, come starnazzato dalle oche del regime che pretendono d’essere chiamati giornalisti, non può certo essere colpa di Palestre, Piscine e Ristoranti.

Caso mai, è colpa del governo stesso, che da maggio ad oggi, avrebbe avuto il tempo per incrementare i posti in terapia intensiva, per “omologare” cure efficacissime e renderle legali e disponibili a tutti gli ospedali, per incrementare il numero dei mezzi pubblici disponibili e la loro costante igienizzazione, per riorganizzare gli orari della scuola e della pubblica amministrazione, per assumere il personale mancante negli ospedali, per accrescere la loro efficienza con aggiornamenti professionali e nuove attrezzature, per organizzare una medicina di prossimità in grado di curare gli ammalati fuori dagli ospedali, per proteggere meglio le fasce più deboli della popolazione, come gli ammalati cronici e gli anziani, per bloccare alla frontiera tutti coloro che risultassero positivi, invece di farli scorrazzare a loro piacimento per il territorio nazionale. Invece?

Il governo invece, in questi 5 mesi, non ha fatto nulla, o meglio, non ha fatto nulla che avesse un impatto sulla riduzione del rischio contagio, che avesse un impatto per accrescere le capacità di cura degli ammalati, che avesse un impatto sull’organizzazione generale della nazione per meglio rispondere all’emergenza… nulla di tutto questo. Il governo in cambio, si è adoperato per distribuire alcune prebende agli amici dei soliti interessati, che hanno dell’incredibile: Bonus vacanze, per poi lamentarsi che ad agosto la gente è andata in ferie aumentando le possibilità di contagio, Bonus monopattino, utile a mettere in crisi il già caotico traffico delle grandi città, l’acquisto di banchi con le rotelle, su cui l’intero mondo sta ridendo da mesi.

Credo che mai nella storia di questa repubblica, si siano visti tanti incapaci all’opera tutti assieme per distruggere il poco che restava della nostra Italia dopo 25 anni di moneta unica e regolamenti europei.

È chiaro ormai anche ai muri che, questo governo, ha una precisa missione da compiere, una volontà ideologica da imporre, per mettere fine a tutto ciò che abbiamo costruito e che in questi anni abbiamo cercato di difendere nonostante tutto e tutti.

Questo virus, sicuramente non banale, ma sicuramente non pericoloso come altri in passato, forzatamente elevato a “pandemia”, serve da grimaldello per rendere accettabile quest’opera di riprogrammazione sociale ed economica, come se ci trovassimo all’interno di un gigantesco esperimento sociale.

Mario Monti, disse senza vergognarsene, che, per fare passi in una direzione avversa al sentire della gente serve una crisi, che renda necessario, cioè che è inaccettabile.

La crisi, e che crisi, è stata costruita ad arte, ora vediamo dove desiderano arrivare.

Attenzione però; John Fitzgerald Kennedy, affermò che, chi rende oggi impossibile un cambiamento pacifico, rende domani, inevitabile un cambiamento violento!

I primi episodi di questa violenza li abbiamo visti nelle manifestazioni di protesta di Napoli e Torino dei giorni scorsi. La protesta inoltre si è già allargata (in modo pacifico per ora) in altre città italiane: Milano, Roma, Bologna, Palermo, Catania anche Trieste, dove le forze di polizia, hanno manifestato addirittura in accordo con chi protestava…

La domanda finale è: quanto si vorrà ancora prendere in giro il popolo e provocare la rabbia dello stesso?

 

Alberto Conterio - 30.10.2020

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