mercoledì 16 gennaio 2013

Se spegnete il televisore, spegnete la farsa della politica



Se spegnete il televisore, spegnete la farsa della politica

16 gennaio 2013

L’arringa televisiva della politica martellante sta vivendo in questi giorni il suo momento migliore, che registrerà l’apoteosi tra un paio di settimane.
Tutti sono in campo per divulgare programmi e sfogliare agende, accapigliandosi ormai quotidianamente sempre sugli stessi argomenti : Come alleviare la pressione fiscale, l’opportunità o meno della patrimoniale, IMU si - IMU no, redditometro, grande fratello bancario ed evasione fiscale. 
Pare che costoro però, perdano di vista (volutamente secondo me) la questione principale, determinante assoluta, che la situazione grave, richiederebbe per risollevare le fortune del nostro Paese e della società italiana in generale


Gli italiani hanno bisogno di lavorare!
Se non si lavora, producendo dei beni, l’economia non regge e non si possono più pagare le tasse nella quantità necessaria. Qualsiasi patrimoniale o altra forma di tassazione, diventerà solo una beffa aggiunta allo stato comatoso della nostra economia e della nostra società.
Volutamente i nostri “politici” tacciono questo argomento, perché è chiaro anche agli asini, che nessuno di loro ha l’ardire, l’orgoglio, gli attributi, per opporsi al diktat europeo e alla gabbia dell’unione monetaria.
Gli italiani hanno bisogno di lavorare!
Non è riducendo il cuneo fiscale dello 0,…qualche cosa che si attraggono o si rilanciano gli investimenti nel nostro Paese. Non è aumentando la mobilità dei lavoratori con la limitazione dei loro diritti contrattuali che le aziende ritroveranno l’interesse perso negli anni, così come non è con i sussidi statali che le stesse aziende potranno offrire ai lavoratori, nuovi posti di lavoro o aumenti salariali.
Occorre che la politica provveda a creare le condizioni favorevoli perché le aziende possano produrre e distribuire i loro prodotti a costi accettabili con buoni margini di guadagno all’interno almeno del nostro mercato nazionale.
In un mercato globale però, dove “gareggiano” concorrenti sleali, che non pagano le ferie ai propri lavoratori, che non tengono in nessun conto procedure e sistemi di sicurezza, che non conoscono cosa voglia dire la protezione dell’ambiente, dove la tassazione è anche cinque volte più vantaggiosa e dove la mano d’opera - minorile compresa – può essere fruttata per 14 - 16 ore al giorno, l’unico modo di “difendersi” è porre dazi in ingresso alle merci di importazione, pari e/o superiore al divario dei costi di produzione sopportati dalle aziende in Italia.
Questa del resto, questa è la miracolosa politica economica adottata dal Sig. Obama negli Stati Uniti per far ripartire l’economia degli States. Questi i provvedimenti che vorremmo vedere nell’“agenda” di uno almeno, dei politici italiani in campagna elettorale oggi.
Che sia di destra, di sinistra, di sopra o di sotto… chissenefrega!!! Poi cominceremo a discutere e a ragionare.
Fino ad allora, non perdete tempo, spegnete il televisore!

Alberto Conterio
Italia Reale - Stella e Corona