martedì 3 novembre 2009

L'UMI di Biella in visita ad Edgardo Sogno

L’UMI di Biella onora un Eroe Nazionale
Edgardo Sogno

Avevamo intuito, che al di fuori dalle date politicamente “utili” all’ipocrisia generale, che ormai caratterizza il nostro Paese, l’Eroe della Resistenza, anticomunista e fedele paladino della Monarchia Sabauda, Edgardo Sogno, Conte Rata del Vallino, fosse dimenticato, ma appunto, ritenevamo fosse un fatto da grandi Media o di opportunismo politico, niente più.
Abbiamo dovuto purtroppo ricrederci !
Per la festa dei Morti, abbiamo voluto recarci venerdì 30 ottobre 2009 al cimitero di Camandona, dove l’ Eroe riposa, per rendere omaggio all’Uomo.
Per l’occasione non ci eravamo preparati. Ci siamo intanto dovuti districare tra le decine di tombe singole o di famiglia che recano in loco il comune nome di “Sogno”. Per fortuna l’area cimiteriale non è grande, ed in qualche minuto, abbiamo rintracciato “Eddy”
Egli è sepolto come abbiamo detto in un piccolo e grazioso cimitero, molto ben tenuto. Trova posto in una bellissima tomba d’epoca, sul fondo del vecchio “campo”.
Questa però, è caratterizzata da uno stato di abbandono pressoché totale.
Erbaccia e fiori secchi denunciano che l’ultima visita da parte di parenti o amici, non è per nulla recente.
Un cancelletto aperto, rugginoso e scricchiolante denuncia uno stato di profondo abbandono della manutenzione della tomba, peraltro confermato dai muschi e dalle erbacce ormai presenti anche sulla struttura.
Alcune lapidi o cornici rotte e pericolanti chiudono il pessimo quadro della situazione.
Il sorvegliante del campo, che vistoci armeggiare si era avvicinato, ha confermato le nostre supposizioni scotendo il capo e ringraziandoci per il poco che eravamo riusciti a fare.
A quanto pare, sono molte le visite di sconosciuti, e patrioti, che vengono in visita all’Eroe (a sentire lo stesso sorvegliante).
Dopo aver tolto qualche filo d’erba secca, risollevato un vaso caduto, e ripulito dalla polvere la lapide marmorea di Eddy, abbiamo appeso ad un decoro della struttura una bandiera italiana che avevamo portato per le emergenze. Non erano fiori, ma siamo sicuri che da lassù Egli ha gradito come se le fossero. Con un poco di emozione, abbiamo poi richiuso il cancelletto è abbiamo salutato restando rigidi sull’attenti il tempo necessario a volare con la mente ai migliori ricordi che avevamo di quest’Uomo.
Il sole era bellissimo, ed i colori del nostro sacro tricolore, davano la giusta nota di allegria a quella povera tomba dimenticata.

Torneremo il prossimo anno, …sapremo organizzarci meglio, …sapremo ricordarti come meriti caro Eddy.

Arrivederci a presto !

30 Ottobre 2009 - UMI Biellla