Albania
Il Ritorno a casa di un Re
02 novembre 2009
I resti di Re degli Albanesi Zog I ritorneranno in patria ha affermato il Primo Ministro del Albania Sali Berisha. Il progetto di Berisha è più largo di rimpatriare i resti non solo di Zog I ma anche di Madre Tersa, Noli, Mit’hat Frashëri ecc.
Morì in Francia, in un ospedale di Suresnes, il 9 aprile 1961. È sepolto al cimitero parigino di Thiais.
Il trono di Skanderbeg in cui regnava Zog I per volontà di Dio e dei albanesi dal 1928 fino a 7 aprile 1939 in cui su occupato da Vittorio Emanuele III d’Italia.
Zogu si proclamò Re degli Albanesi il 1º settembre 1928 e istituì una monarchia costituzionale, il regno albanese, simile a quella allora presente in Italia. Egli creò una forte polizia, inventò un "saluto zogista" (mano piatta sul cuore con il palmo rivolto in avanti) e sostenne di essere un successore di Gjergj Kastriot Skanderbeg. Zog ammassò monete d’oro e pietre preziose che furono usate per sostenere la prima moneta cartacea d’Albania; le sue spese personali si aggiravano sul 2% del bilancio nazionale. Era praticamente ignorato dagli altri Sovrani europei.
Nell’aprile 1938 il Re Zog sposò la Contessa Géraldine Apponyi de Nagyappony, una cattolica che era metà ungherese e metà americana. Il loro unico figlio, Principe Leka Zogu, nacque il 5 aprile 1939.
Due giorni dopo, il 7 aprile 1939, le truppe italiane entrarono in Albania. L’Albania entrò nell’orbita italiana, pur mantenendo un governo autonomo, e Vittorio Emanuele III assunse il titolo di Re d’Albania. Zog e la sua famiglia si rifugiarono in esilio in Grecia, Turchia, Gran Bretagna, Egitto, negli Stati Uniti ed infine in Francia.
Nel 1997, molto dopo il collasso dell’Unione Sovietica e il crollo del regime comunista in Albania, il figlio di Zog, Leka Zogu (che fin dal 1961 si faceva chiamare Leka I, Re degli Albanesi), ritornò in patria, nonostante la resistenza del governo albanese, guidato da Sali Berisha. Nel 1997 si tenne un referendum sulla restaurazione della monarchia, il 66,7 per cento dei votanti si espresse a favore del governo repubblicano; Leka dichiarò che il voto era stato falsato.
Oggi Berisha ha cambiato le idee sulla famiglia reale albanese e ora alleato numero una dei monarchici albanesi, il ritorno del Re e il restauro della monarchia in Albania.
Nella pagina web del Presidente della Repubblica Bamir Topi e del Governo albanese si riconosce il titolo del "Sua Altezza Reale" a Leka I Re degli Albanesi.
Il ritorno dei valori nazionali sta riportando in Albania i valori europei dopo 50 anni di comunismo Jugoslavo e Russo.
http://www.agoravox.it/Il-Ritorno-a-casa-di-un-Re.html
Nota del Coordinamento UMI di Biella
Meglio tardi che mai. Il disastro albanese, che ha provocato lutti ed emigrazione pesante da quella terra, dopo lo sciagurato voto referendario addomesticato contro il legittimo Re Leka e la Monarchia - come fatto di recente per il voto presidenziale in Iraq per miseri interessi di parte degli Stati Uniti - sembra aver convinto che solo un ritorno ai valori nazionali può accompagnare l’Albania alla completa rinascita. Bene !
Il Ritorno a casa di un Re
02 novembre 2009
I resti di Re degli Albanesi Zog I ritorneranno in patria ha affermato il Primo Ministro del Albania Sali Berisha. Il progetto di Berisha è più largo di rimpatriare i resti non solo di Zog I ma anche di Madre Tersa, Noli, Mit’hat Frashëri ecc.
Morì in Francia, in un ospedale di Suresnes, il 9 aprile 1961. È sepolto al cimitero parigino di Thiais.
Il trono di Skanderbeg in cui regnava Zog I per volontà di Dio e dei albanesi dal 1928 fino a 7 aprile 1939 in cui su occupato da Vittorio Emanuele III d’Italia.
Zogu si proclamò Re degli Albanesi il 1º settembre 1928 e istituì una monarchia costituzionale, il regno albanese, simile a quella allora presente in Italia. Egli creò una forte polizia, inventò un "saluto zogista" (mano piatta sul cuore con il palmo rivolto in avanti) e sostenne di essere un successore di Gjergj Kastriot Skanderbeg. Zog ammassò monete d’oro e pietre preziose che furono usate per sostenere la prima moneta cartacea d’Albania; le sue spese personali si aggiravano sul 2% del bilancio nazionale. Era praticamente ignorato dagli altri Sovrani europei.
Nell’aprile 1938 il Re Zog sposò la Contessa Géraldine Apponyi de Nagyappony, una cattolica che era metà ungherese e metà americana. Il loro unico figlio, Principe Leka Zogu, nacque il 5 aprile 1939.
Due giorni dopo, il 7 aprile 1939, le truppe italiane entrarono in Albania. L’Albania entrò nell’orbita italiana, pur mantenendo un governo autonomo, e Vittorio Emanuele III assunse il titolo di Re d’Albania. Zog e la sua famiglia si rifugiarono in esilio in Grecia, Turchia, Gran Bretagna, Egitto, negli Stati Uniti ed infine in Francia.
Nel 1997, molto dopo il collasso dell’Unione Sovietica e il crollo del regime comunista in Albania, il figlio di Zog, Leka Zogu (che fin dal 1961 si faceva chiamare Leka I, Re degli Albanesi), ritornò in patria, nonostante la resistenza del governo albanese, guidato da Sali Berisha. Nel 1997 si tenne un referendum sulla restaurazione della monarchia, il 66,7 per cento dei votanti si espresse a favore del governo repubblicano; Leka dichiarò che il voto era stato falsato.
Oggi Berisha ha cambiato le idee sulla famiglia reale albanese e ora alleato numero una dei monarchici albanesi, il ritorno del Re e il restauro della monarchia in Albania.
Nella pagina web del Presidente della Repubblica Bamir Topi e del Governo albanese si riconosce il titolo del "Sua Altezza Reale" a Leka I Re degli Albanesi.
Il ritorno dei valori nazionali sta riportando in Albania i valori europei dopo 50 anni di comunismo Jugoslavo e Russo.
http://www.agoravox.it/Il-Ritorno-a-casa-di-un-Re.html
Nota del Coordinamento UMI di Biella
Meglio tardi che mai. Il disastro albanese, che ha provocato lutti ed emigrazione pesante da quella terra, dopo lo sciagurato voto referendario addomesticato contro il legittimo Re Leka e la Monarchia - come fatto di recente per il voto presidenziale in Iraq per miseri interessi di parte degli Stati Uniti - sembra aver convinto che solo un ritorno ai valori nazionali può accompagnare l’Albania alla completa rinascita. Bene !