lunedì 5 ottobre 2009

Liberta di Stampa, meglio l'etica professionale !

Libertà di Stampa ?
Meglio un sano ritorno all’etica professionale !

La “grande” manifestazione sulla libertà di stampa promossa sabato 3 ottobre 2009 con abbondanti sbattinani e sonate de campane - avrebbe detto il mitico Aldo Fabrizzi - più che una protesta seria, mi è sembrata una sfilata allegorica di carnevale promossa da una corporazione che vuol rilanciare se stessa,
Dalla nostra seggiola de “L’ARALDO di Biella” non abbiamo ne l’autorità ne la cultura necessaria a formalizzare una critica tanto pesante sui media nazionali, ma …l’opinione di un normale cittadino, la possiamo ancora esprimere, nonostante - dicono - non vi sia libertà.

L’argomento è appassionante. Se osservato come semplice cittadino, può sembrare quasi surreale. L’accusa dei media è di non poter scrivere le notizie ai cittadini. Salta subito all’evidenza del popolo invece, che sui giornali si pubblica di tutto. O meglio, nessuno pubblica più ciò che serve ai cittadini, ma tutti pubblicano ciò che serve loro o la loro parte politica o di potere economico.
Mi piace fare un piccolo distinguo in tanta vergogna, …mentre la totalità della Stampa nazionale è allineata a difesa del proprio fronte, tra la Stampa locale, non sono pochi, i Giornali che al servizio dei lettori continuano a fare il loro onorevole lavoro. La gente insomma che chiede opinioni si, ma anche parametri per poter decidere, punti di riferimento puliti per arrivare da soli alla propria opinione, hai in loro ancora dei paladini !

Tornando alla vergogna invece, questo Paese, è uno dei pochi al mondo, dove le falsità, hanno valore di cronaca, e ripetere esse 100 volte equivale a costruire una verità o uno scoop.
E’ grazie a questa Stampa, che mediocri magistrati ad esempio, sono arrivati alla notorietà nonostante non siano mai riusciti a concludere positivamente un’inchiesta. E’ grazie a questa Stampa che le Escort, o meglio le prostitute - usiamo l’italiano che rende meglio l’idea - acquisiscono l’importanza di un Presidente del Consiglio. Già questo paragone dovrebbe farci riflettere, …ma non c’è tempo, o meglio il tempo per riflettere non viene concesso, venendo compresso proprio per evitare che la gente rifletta.

Che la qualità del giornalismo in Italia sia piuttosto bassa non è una nostra opinione, sono gli stessi giornalisti italiani che lo affermano (Toni Capuozzo su il Foglio del 2 ottobre 2009), ma la libertà di stampa presente nel nostro Paese, è una libertà che non si vede ovunque.
La libertà di cui disponiamo però è utilizzata male, anzi malissimo. Vetusti propositi ideologici, mirante a demonizzare l’avversario di turno, sulla base di differenti vedute politiche o economiche, sono oggi divenuti uno “stile” di vita degli stessi Giornali, dove ciò che conta davvero è “vendere copie” facendo attenzione a restare a galla tra gli interessi in campo.

L’informazione italiana, da sempre molto schierata politicamente, non ha mai fornito ai lettori una Verità agnostica e pulita da interessi di parte. Noi italiani non conosciamo di fatto la vera libertà di stampa. Noi non abbiamo la fortuna di poter leggere giornali liberi ed indipendenti, tanto è vero, che recandoci all’edicola, possiamo intuire chiaramente la collocazione politica di ogni sconosciuto, soltanto osservando il quotidiano acquistato. E’ un dato di fatto !

Quanto ridere poi, quando i Direttori invocano alla loro “missione” di pubblicare “notizie che la gente ha il diritto di sapere”. Sappiamo bene infatti che le notizie sono centinaia al giorno, e che la maggior parte di esse devono essere cestinate a forza. Chiaramente vengono cestinate quelle che non fanno comodo, quelle che urtano la suscettibilità dell’ala protettrice, o che appaiono contrarie al trend delle vendite. Non si spiega perché la notizia che in Val Susa la percentuale della popolazione favorevole alla Tav è maggioritaria non compare da nessuna parte. Ci siamo guardati dal riferire che in Sardegna e Sicilia sono cominciate le proteste delle fortunate popolazioni residenti dove saranno installate le “ecologiche” centrali Eoliche. Perché i nostri giornali non ci danno notizia che sono continuamente in aumento gli scienziati di fama mondiale che giudicano una bufala il dogma del “cambiamento climatico” per causa umana ? Non sono forse notizie importanti che la gente dovrebbero conoscere queste ? …sono forse meno importanti delle dichiarazioni di una prostituta sullo svolgimento del proprio lavoro ? Che questa repubblica sia un bordello noi monarchici già lo sapevamo, ma ora tutti coloro che vogliono vedere ne hanno conferma certa !

Non è quindi un problema di libertà carente, come non è un problema tecnico di come si fanno i giornali. Come ha già scritto qualcuno prima di noi, questo è diventato un problema etico, ed aggiungiamo noi, un problema di etica generale. Etica della politica, dei media, del mondo economico, di tutti.
Occorre tornare a scrivere le notizie senza far politica, e a fare politica senza curarsi dell’appoggio stampa. Occorre scrivere sui giornali per servire il Paese, non per danneggiare chi, non ci è simpatico o ha avuto più fortuna di noi. Occorre avere la cura di scrivere di politica, parlando di fatti e proposte politiche, non di gossip per mettere in cattiva luce l’avversario politico “persona”. In questo modo non si conducono più battaglie politiche sulla base di idee. ma contro le persone per mettere in cattiva luce le loro proposte. Nulla importa se la conoscenza di queste proposte è superficiale. Nulla importa se non è stata approfondita, se risulta incompleta.

Eppure i giornalisti di oggi, non è che siano meglio o peggio di un tempo, ma sicuramente non utilizzano al meglio le immense potenzialità offerte dalla tecnologia disponibile. Internet ad esempio. Un tempo circolavano meno notizie, e per forza di cosa forse, esse erano maggiormente approfondite. Oggi abbiamo a disposizione 1000 notizie al giorno, ed il lavoro dei giornalisti se fatto con etica, dovrebbe risultare anche più gravoso e difficile di un tempo
Oltre alla selezione e al dovuto approfondimento infatti, dovrebbe essere loro primo obiettivo quello di condurre il lettore nel giusto contesto entro il quale una notizia va inquadrata e appresa.

Ma tornando alla manifestazione di sabato 3 ottobre, più che una protesta contro il governo per la libertà di stampa, sembra l’esternazione dell’ipocrisia di una parte - quella momentaneamente sfavorita dal potere - verso un’altra parte oggi in auge. Tutti gli attori in campo, partecipanti e non partecipanti infatti, sono pronti “domani” ad invertire i ruoli al primo cambiamento di “corrente”
Di fatto, questa manifestazione, rappresenta una sfilata del peggiore giornalismo italiano, un giornalismo che finge di non comprendere che il vero nemico della libertà d’informazione oggi e il suo stesso esagerato conformismo al potere o la loro esagerata appartenenza politica.
Ma si sa, tutti faranno finta che non è vero, e da oggi si ripartirà per una nuova tappa verso una nuova meta, sempre in discesa, sempre più in basso naturalmente…