giovedì 20 agosto 2009

UMI di Biella a Cos (Dodecanneso)

L’UMI di Biella a Cos (Kos) - Dodecanneso

Non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di poter incaricare degli amici che si recavano a Cos per le vacanze estive di recitare una preghiera e depositare una piccola bandiera Italiana vicino alla lapide commemorativa che ricorda l’eccidio di Ufficiali italiani ad opera dei tedeschi dopo l’8 settembre 1943.

L'entrata del cimitero Cattolico a Cos

Come le altre isole del Dodecaneso, Cos fu occupata dall'Italia nell 1912 a seguito della guerra Italo Turca. Nel 1933 un tremendo terremoto distrusse gran parte delle costruzioni che vennero in seguito ricostruite dagli italiani. Queste isole infatti erano considerate dall’Italia alla stregua di una normale provincia metropolitana, quindi tutelate ed amministrate come terre italiane.

COS, una tragedia dimenticata
Il 6 ottobre del 1943, dopo lo sbarco aereo-navale tedesco a Kos che tra il 3 e il 4 aveva scompaginato le forze italo britanniche, 103 ufficiali del 10° Reggimento di Fanteria “Regina” furono barbaramente uccisi, dai militari della Werhmacht perché scelsero di rimanere fedeli al giuramento prestato al Re e all’Italia. 66 corpi furono ritrovati in 8 fosse a Ciflicà, nei pressi di Linopoti, ma solo 37 furono identificati. Le salme ricuperate furono traslate dalla pietà di mani italiane dapprima nel cimitero cattolico della città e, quindi, nel Sacrario Militare di Bari nel 1954. Gli altri corpi non sono mai stati ritrovati né, da allora, si è tentato di cercarli sebbene si conosca la zona da scandagliare.

La bandiera Italiana depositata in onore dei caduti


La lapide posta in memoria dei caduti

Del triste avvenimento non si è mai parlato in Italia. Il giornalista Franco Giustolisi lo ha citato nel suo libro L’armadio della Vergogna allorché venne scoperto un armadio contenente faldoni di incartamenti relativi a crimini compiuti durante la guerra da nazisti e da fascisti. Più diffusamente la storia è stata descritta nel libro “Kos, una tragedia dimenticata” di P.G. Liuzzi. Per anni i Reduci dell’Egeo si sono impegnati a che le Istituzioni Governative inserissero negli itinerari dei Luoghi della Memoria anche l’isola di Cos.